I libri antichi affascinano tantissimi lettori e non solo. Manoscritti e incunaboli fanno parte di un patrimonio librario in parte ancora sconosciuto di notevole importanza storico ed artistico.

Nel 1453 Gutenberg stampa la prima Bibbia utilizzando la tecnica dei caratteri mobili per la prima volta in occidente, mentre in Italia i primi esemplari arriveranno qualche anno dopo.

La Biblioteca diocesana Agnesiana conserva nel proprio patrimonio, complessivamente 117 incunaboli, tra cui lo Speculum vitae humanae di Rodericus Zamorensis, con ogni probabilità il più antico testo a stampa impresso in Piemonte.

Per sciogliere ogni dubbio riguardo all’unicità testimoniata da questo esemplare, giovedì 20 aprile alle ore 17,30 presso il Salone Sant’Eusebio del Seminario Arcivescovile di Vercelli si terrà una conferenza dal titolo “550 anni dalla stampa in Piemonte. Il manoscritto della Capitolare e l’incunabolo dell’Agnesiana”, in cui la Biblioteca diocesana Agnesiana e la Biblioteca Capitolare esporranno i risultati ottenuti in seguito allo studio dei due beni.

La conferenza prenderà avvio con la relazione del dott. Flavio Marzo, direttore del Cambridge Colleges Conservation Consortium Corpus Christi College, in cui esporrà le conclusioni derivanti dal suo studio sugli esemplari e grazie anche al suo ruolo di Direttore Tecnico ricoperto presso il Laboratorio di Restauro del Libro Antico – Abbazia Benedettina della Novalesa, proporrà un approfondimento sull’arte della legatoria, in particolare antica, sui materiali e le tecniche che venivano utilizzate in passato per rilegare volumi di grande pregio e non solo.

Durante l’incontro interverranno la dott.ssa Silvia Faccin, Biblioteca Capitolare di Vercelli, la dott.ssa Joanna Kraczek, Biblioteca diocesana Agnesiana, e l’ing. Fabrizio Tabacchi, Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli.

La conferenza si inserisce nell’ambito della rassegna “Leggi Vercelli, incontri tra i libri”, organizzata dall’Ufficio Beni Culturali, diretto dall’arch. Daniele De Luca, e dalla Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare, presieduta dal rag. Piero Bellardone, nell’ambito delle attività MAB, Museo-Archivio-Biblioteca, finanziate con i fondi CEI 8×1000.

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