Restituita virtualmente alla città. L’antica basilica di Sant’Eusebio a Vercelli. Architettura e liturgia
Grazie a Marco Aimone e Alessandro Tosini, autori del volume: L’antica basilica di Sant’Eusebio a Vercelli. Architettura e liturgia, pubblicato dalla Fondazione Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, presentato mercoledì 1 febbraio nel salone S. Eusebio del Seminario di Vercelli, è stata restituita, almeno virtualmente, l’antica basilica di Sant’Eusebio, un edificio a pianta basilicale, orientato e preceduto a settentrione da un quadriportico, articolato in cinque navate, concluse da un transetto continuo e da un’abside, che sorgeva nell’area dove oggi c’è il Duomo, un imponente edificio di stile neoclassico. L’antico edificio intitolato a Sant’Eusebio, del quale sopravvive il possente campanile, fu edificato nel VI secolo come chiesa martiriale per custodire il corpo del primo vescovo vercellese, divenne cattedrale nel X, fu demolito fra tardo XVI e inizio XVIII.
L’Arcivescovo di Vercelli, Padre Marco Arnolfo, ha definito questo lungo studio, avviato vent’anni fa, un “dono” per la chiesa vercellese, mentre il parroco del Duomo e Prefetto del Seminario, Monsignor Giuseppe Cavallone, che da sessant’anni frequenta questa cattedrale, e si è sempre interessato al “rito eusebiano”, in uso presso la chiesa vercellese fino al Concilio di Trento, ha sottolineato il merito degli autori nell’aver chiarito che: “L’antica basilica era uno spazio sacro costruito per contenere una liturgia, che quindi era preesistente agli spazi”. Il responsabile dell’Ufficio Beni Culturali, Architetto Daniele De Luca, ha trovato nella pubblicazione informazioni preziose per il suo lavoro quotidiano di conservatore e valorizzatore dei beni della chiesa vercellese.