Borse lavoro: una risorsa del territorio
Il concetto di Borsa Lavoro consiste in una semplice ed efficace equazione: aiuto economico a fronte di manodopera utilizzata nei settori in cui un comune si sente più scoperto. Stiamo parlando di, per esempio, cura e conservazione di aree verdi o di altri beni pubblici, supporto in mense e refettori, sorveglianza su scuolabus, piccole manutenzioni, commissioni a favore di anziani, assistenza nelle animazioni per giovani e giovanissimi, collaborazione ad eventi organizzati dal Comune e molto altro ancora. Una strategia che si sta rivelando vincente e che vede, ancora una volta, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli coinvolta, accanto ad altri partners, nell’attuazione del progetto insieme a Sindaci e amministratori.
Varallo Sesia è uno dei comuni protagonisti nel settore delle Borse Lavoro.
“Rispetto ai normali interventi di sostegno ai più bisognosi – afferma Eraldo Botta, attuale Sindaco della cittadina valsesiana nonché Presidente della Provincia di Vercelli – consistenti nella, se volete, semplice e impersonale (per quanto preziosa) erogazione di denaro a chi si trova in difficoltà, le Borse Lavoro hanno una qualità innegabile: reintrodurre la persona nella società pagando uno ‘stipendio’ a fronte di un lavoro svolto. Una soluzione attiva, dunque, che fa leva sulla volontà dell’assistito di rendersi utile alla comunità trovando un proprio ruolo, una propria identità. E questo, molto spesso, serve agli interessati come trampolino di lancio verso il reperimento di una più stabile occupazione lavorativa in attività produttive locali”.
Linee guida ben chiare, che il Comune di Quarona, altra amministrazione valsesiana che ha creduto nell’iniziativa, rilancia nella presentazione del progetto “Servizio Civico”:
“Si ritiene importante garantire non solo un mero intervento materiale di base attraverso il sostegno economico, ma anche la salvaguardia della dignità della persona, il recupero o la conquista della propria autonomia. È fondamentale dare uno stimolo concreto al soggetto in cerca di sostegno al fine di renderlo responsabile delle proprie scelte e utile alla comunità in cui vive attraverso la propria disponibilità e ricavandone al contempo una risposta alle proprie difficoltà”.
Parole condivise e rilanciate anche dal Comune di Gattinara, tramite il progetto “Ti prendo per mano”:
“Per tentare di concorrere, a livello locale, al contrasto dei fenomeni di povertà dilagante si è continuato, quindi, il percorso avviato, che ha avuto favorevoli riscontri con l’assegnazione di contributi economici, finanziati da soggetti terzi, assicurando da un lato – all’ente locale di rispettare le normative in materia di spesa di personale e – dall’altro – di offrire a chi ne avesse reale necessità una piccola liquidità pronta e immediata in cambio di vero lavoro, dignitoso per chi lo presta”.
Un meccanismo oliato, quindi, ma che può essere migliorato, come spiega ancora, in conclusione, il primo cittadino di Varallo:
“Stiamo valutando un metodo alternativo di individuazione delle necessità, non più attendendo passivamente le richieste di aiuto dei più bisognosi, bensì anticipando la loro individuazione grazie ad un incrocio di dati che porterebbe l’amministrazione a organizzarsi per tempo. Un modo di guadagnare tempo prezioso nell’inclusione di soggetti ‘a rischio povertà’ nel progetto di Borse Lavoro, ancora prima che siano loro ad uscire allo scoperto. Un sistema che, se applicato a tappeto, potrebbe davvero rivelarsi utilissimo. Qualcosa di cui si sta già discutendo, sempre in piena sintonia con Fondazione Cassa Risparmio di Vercelli, Fondazione Valsesia e altri soggetti che speriamo di coinvolgere…”.