Chiesa dei SS Pietro e Paolo e A. Abate a Boccioleto
Quella di Boccioleto è tra le più belle chiese valsesiane, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, occupa certamente uno dei posti principali sia per quanto riguarda l’antichità di costruzione, sia per la ricchezza dell’arredo, la preziosità della decorazione, l’ampiezza della struttura.
L’edificio si trova all’entrata del paese, lungo la strada provinciale che porta a Rimasco. La prima notizia documentata che riguarda l’attuale edificio risale al “mercoledì” ultimo di marzo dell’anno 1535 e si riferisce all’elenco dei lavoratori che “andavano costruendo la chiesa di Bozoleto”, ma le fondamenta della prima chiesa sono molto più antiche, si trattava di un edificio di minori dimensioni.
A giugno dello stesso anno la struttura principale è già ultimata, negli anni 1536 -1538 -1540 continuano i lavori per l’ultimazione della copertura e le porte.
Nel 1557 viene eseguita la pavimentazione, e nel 1590 in una visita pastorale è descritta ad una sola navata con un altare dedicato a S.Maria addossato al muro del corno episcopale, ma già in quell’occasione si parla della costruzione di due nuove cappelle, di cui una dedicata alla Madonna del Rosario.
Nel 1594 con la visita pastorale del Ven. Bescapè di descrivono due cappelle dedicate alla Madonna del Rosario nel corno episcopale e una di fronte e simmetrica dedicata a S.Francesco, ora S.Giuseppe. Le cappelle erano a pianta ottagonale ed erano ornate da affreschi, si cita inoltre il coro con una pregevole ancona che allo stato attuale è dispersa ne rimane la statua di San Pietro seduto in cattedra e vestito con abiti pontificiali.
Nel 1670 si inizia la demolizione parzialmente e la ricostruzione delle cappelle della Madonna del Rosario e San Francesco a pianta quadrata. Nella cappella della Madonna del Rosario sono stati conservati i dipinti antichi raffiguranti la Madonna dei sette dolori datata al 1600 e in quella di S.Giuseppe le affigi di S. Erasmo e S.Nicola di Mira.
Nel 1687 la chiesa è pronta per la consacrazione, è stato ampliato e allungato il coro, sono terminate le cappelle della Madonna del Rosario e San Giuseppe,il quale, in quell’occasione, prende il posto prima occupato da San Francesco d’Assisi. Per San Francesco si costruirà immediatamente una nuova cappella in fondo alla chiesa. I lavori non si arrestano, continuano nell’abbellimento delle superfici parietali e negli oggetti e opere mobili, è il 1690 che ad opera dello scultore boccioletese Francesco Antonio Alberti iniziano i lavori per lo splendido altare piramidale, rimarrà a legno naturale fino al 1723-24 quando Giacomo Antonio Zali, Carlo Anselmo dé Anselmi e Giovanni Antonio Alberti (figlio, il padre era morto nel 1717) lo indorano e lo resero policromo. Si tratta di un’opera di rilevante valore artistico e storico, studiato e rilevato in molte pubblicazioni, l’Alberti era specializzato nella costruzione degli altari piramidali, altri se ne trovano nelle chiese della valle.
Gli stucchi che ornano le superfici della volta e delle cappelle risalgono al 1646 ad opera di Antonio Gaieto da Rossa. Dello scultore Bartolomeo Ravelli si conservano molte opere, tra cui gli armadi della sacrestia, il confessionale e l’ancona originaria della Cappella della Madonna del Rosario, persa in fase di ampliamento della cappella nel 1684. La volta della navata fu dipinta nel 1710 da Valentino Rossetti nativo di Vogogna, il pittore boccioletese Carlo Borsetti dipinse nel 1727-28 le tele con i dodici apostoli, per i dipinti della volta bisogna attendere il 1820 e sono di Giovanni Avondo. Ma il pittore a cui si attribuiscono le opere maggiori decorative è Giovanni Antonio Orgiazzi, nel 1765 dipinge la cappella di San Giuseppe, simmetrica per misure e apparato decorativo a quella della Madonna del Rosario. Inizia con la cappella della Madonna del Rosario nel 1764, la parete di fondo è occupata dalla scenografica finzione tridimensionale di un apparato architettonico in cui la nicchia centrale accogli la statua della Madonna del Rosario , esternamente ai lati sono raffigurati i santi domenicani, a corona le dodici rappresentazioni dei misteri. Antecedentemente all’opera dell’Orgiazzi vi era un altare ligneo con i misteri del Rosario,datati al 1645, opera andata persa con i lavori di riedificazione della cappella ultimati il 1684, rimane dell’altare la statua della Madonna del Rosario eseguita nel 1645, oggi conservata nella nicchia della cappella. Gli stucchi del cornicione, capitelli, stipite della finestra della lunetta e delle due laterali con il ricco sottarco sono stati realizzati nel 1646 dallo stuccatore Antonio Gaieto di Rossa. I dipinti in volta conservati all’interno degli stucchi non hanno al momento attribuzione certa.
La Cappella è sempre stata sede della confraternita, si parla della Compagnia del Rosario nel registro della chiesa già dal 1543, già anticamente la casa di fronte al portale della chiesa,ora municipio, era adibita al piano terra a forno in cui la Confraternita del del S. Spirito cuoceva il pane che distribuiva per la Pentecoste, mentre al pino superiore si radunava la Confraternita di S.Maria per la recita delle Ore della Beate Vergine. Nella visita pastorale del Ven. Vescovo Bescapè del 28 settembre 1599 verrà data indicazione per la processione, doveva essere fatta alla vigilia delle feste di precetto della Madonna, partiva dalla chiesa parrocchiale per arrivare alla chiesa dell’Annunziata, con ritorno. Questa usanza è rimasta fedele nel tempo, dopo l’autorizzazione a benedire la statua della Madonna del Rosario lì 11 Agosto 1645 in processione veniva portata anche la statua. Questa usanza è tutt’ora in essere, la devozione vuole che la corona venga ornata con “mazzetti” di fiori che al termine della processione vengono messi all’incanto, e il ricavato defluiva nelle casse della confraternita, come riportano nei registri fino al 1985. La confraternita ha avuto diverse indulgenze : la prima nel 1667 da Papa Clemente IX , la seconda da Papa Innocenzo XII nel 1692, poi Papa Clemente XI ne ha concesse tre 1701- 1709 -1718. Della confraternita si conservano la pergamena con la data di istituzione, tre libri: il “ Libro dei registri della Cappella di Maria SS del Rosario” con i beni e i nomi dei confratelli compilato fino al 1983, il “Libro dei beni,crediti e ragioni della Cappella del SS Rosario” che riporta i dati dal 1714 al 1892, ed infine il nuovo “ Registro della Cappella di M.V. SS. Del Rosario” con inventario 1904- 1985, la compilazione è poi cessata per naturale mancanza di confratelli. I libri sono vidimati con le visite pastorali dal 1909 al 1954.
Rest. Tiziana Carbonati