Reading during the Centuries. Nuovi studi e letture sul Vercelli Book

Forse non si parla mai abbastanza del Vercelli Book. Nonostante anni di studio e progetti in rete con studiosi ed esperti di tutto il mondo, visite dedicate, eventi speciali e un videogioco, ancora in molti non conoscono questo prezioso manoscritto della fine del X secolo, custodito nella Biblioteca Capitolare di Vercelli.
Noto con il nome di Vercelli Book, il codice CXVII è stato prodotto nel sud-est dell’Inghilterra e contiene 23 Omelie e 6 componimenti poetici, alcuni dei quali attestati unicamente da questo libro. Il fascino di questo testo risiede nel fatto che fino al 1822, anno della visita dello studioso tedesco Friedrich Blume, nessuno era in grado di comprenderne a lingua. Ancora oggi non sappiamo con certezza quali siano le vicende che lo hanno condotto a Vercelli, ma rappresenta uno dei testimoni più importanti per lo studio dell’antico inglese.

Il codice è oggetto da moltissimi anni di studi e progetti, tra cui la versione digitale online sviluppata da Roberto Rosselli del Turco, dell’Università degli Studi di Torino, che consente un’analisi del testo con riproduzioni ad alta risoluzione.
Per questo, in occasione della Vercelli School of Medieval European Palaeography che vedrà una ventina di studenti provenienti da tutto il mondo radunati per la settimana di studi organizzata dalla Biblioteca Capitolare insieme all’Università tedesca di Gottinga, si è deciso di dare voce al manoscritto.

Mercoledì 12 marzo alle 17.30 si terrà l’evento gratuito Reading during the Centuries: Old Latin, Anglosaxon and Middle English, presso la Sala del Trono del Palazzo Arcivescovile, luogo suggestivo e ricco di fascino.

Grazie alla presenza degli esperti di filologia germanica e attenti studiosi del Vercelli Book Anna Dorofeeva e Thomas Hall, saranno presentati al pubblico i nuovi studi sul famoso manoscritto in antico inglese e si darà voce ad alcuni dei componimenti che custodisce, con letture proprio in anglosassone.

Nello stesso evento saranno letti al pubblico anche frammenti di testi sempre conservati in Biblioteca Capitolare estrapolati dal Codex Vercellensis Evangeliorum, conosciuto come Codice A, e contenente la Vetus Latina del IV secolo, il manoscritto più antico della collezione vercellese. Redatto in Italia Settentrionale è tra le prime testimonianze dei Vangeli in lingua latina. Dal 2014 è in corso l’analisi del testo, attraverso le analisi multispettrali del Progetto Lazarus che rendono disponibile il codice per una rilettura e studio dei singoli Vangeli, grazie al gruppo di lavoro guidato da Annette Weissenrieder, dell’Università tedesca Martin Luther di Halle-Wittengerb, presente per l’evento.

Altro ospite d’eccezione, il manoscritto CCXXV, soprannominato il piccolo Vercelli Book per le sue dimensioni ridotte. Un vero gioiello, riccamente miniato, frutto di uno scriptorium dello Yorkshire intorno alla metà del XV secolo, raccoglie preghiere e suffragi in lingua latina, arricchiti al fondo da una rara preghiera in Middle English eseguita con inchiostro rosso. Il suo ingresso nella Biblioteca Capitolare si deve al politico ed erudito Gaspare Antonio De Gregory che lo acquistò a Parigi tra il 1832 e il 1836 per poi donarlo alla Chiesa eusebiana con testamento nel 1846.

Per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione, sino ad esaurimento posti, scrivendo a info@tesorodelduomovc.it o rivolgendosi ai numeri 01611851884 oppure 3318083903 (anche WhatsApp).

L’evento è realizzato in collaborazione con Arcidiocesi di Vercelli.

Reading during the Centuries

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