Restauro dell’antico Aron ha Kodesh della Comunità Ebraica di Vercelli
Un altro tassello nel recupero della propria storia
Un nuovo traguardo per la Comunità Ebraica di Vercelli e per il patrimonio ebraico nazionale: si sono conclusi i lavori di restauro conservativo dell’antico Aron ha Kodesh. La splendida opera seicentesca, segnata dal passare del tempo, era collocata da decenni all’interno della Sinagoga di via Foa a Vercelli, in attesa del reperimento dei fondi destinati al suo restauro. Il restauro è infine stato possibile grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e della Cassa di Risparmio di Torino (CRT) che hanno investito nel progetto presentato dalla Presidente Rossella B.Treves coadiuvata dall’architetto Paola Valentini Lattes di Torino.
L’Aron ha Kodesh, sempre presente all’interno delle Sinagoghe, è l’armadio sacro al cui interno sono riposti i Rotoli della Legge, adornati e rivestiti di stoffe, puntali e corone, estratti per la lettura pubblica durante le celebrazioni. Insieme all’attuale Aron ha Kodesh del Tempio vercellese realizzato nel 1878 e tuttora ora in uso, da anni si è conservato anche un Aron ha Kodesh ligneo più antico, risalente al 1600, posto nel Beth ha Kenesseth in attesa di recupero. Grazie alla tenacia della Presidente Rossella Bottini Treves, ora questo Armadio Sacro, da anni al centro di un ulteriore progetto di allestimento, è stato restaurato e pronto alla sua prossima presentazione ufficiale. La sua datazione lo fa inserire probabilmente ad uno dei primi luoghi adibiti al culto ebraico nel primo ghetto di Vercelli (1729) che contava 24 famiglie ebraiche, insediate in due contrade laterali della città di Vercelli. Da documenti e testimonianze orali, l’Armadio sacro è sempre stato utilizzato nei secoli anche nel “nuovo Ghetto del 1740” e successivamente, per poter celebrare il culto durante l’edificazione del nuovo Tempio di via Elia E. Foa, ma collocato poco distante, nel cosiddetto “Tempietto invernale” allestito presso l’ex Asilo Levi (1867) operante sino al 1943. Stilisticamente si tratta di un’opera barocca dipinta con finti marmi che rimanda a una struttura architettonica con colonne e capitelli, decorata con elementi vegetali e geometrici scolpiti e in parte dorati. Il corpo centrale, destinato alla conservazione dei Rotoli della Legge, è costituito da un vano il cui interno è rivestito di broccato. Completano l’opera due pannelli lignei verosimilmente di recupero e databili alla metà del 1700, con iscrizioni in ebraico dorate su fondo verde.
La datazione dell’Armadio Sacro risale al 1600 e permette alla Comunità di arricchire il racconto della presenza degli ebrei a Vercelli con una prova tangibile della loro quotidianità in una narrazione che percorre le sue tappe in Sinagoga e nel Museo ebraico. In quest’ultimo infatti si conservano, insieme ad altri manufatti, i Ketarim, i meillim e i rimmonim di Vercelli e Biella, destinati a ornare e glorificare i Rotoli della Legge. Inoltre, anche dal punto di vista storico-artistico, l’opera è di grande interesse poiché in essa è possibile leggere una stratificazione di interventi successivi a quello di costruzione originale ricostruendo una sorta di archeologia del manufatto.
L’Aron, ricollocato nel mese di febbraio 2021 all’interno della Sinagoga di Vercelli in uno spazio appositamente destinato e preparato per assicurarne la conservazione, ha già destato grande interesse a livello nazionale ed internazionale. Ne hanno infatti dato notizia sia The Jerusalem Post sia Jewish Heritage Europe a riprova dell’importanza del recupero della memoria in ambito ebraico e non solo considerata la rilevanza dei due organi di informazione.
Ormai da molti anni la Presidente, sta impiegando molte risorse nel recupero dei beni mobili e immobili ebraici, al fine non solo di tutelare e conservare gli stessi, ma soprattutto di creare percorsi di visita e occasioni di approfondimento utili alla trasmissione di un patrimonio unico a livello internazionale. Dopo i restauri della Sinagoga, del Sefer Torah del 1250 (il più antico al mondo reso nuovamente kasher e quindi utilizzabile nelle cerimonie), degli argenti ottocenteschi di oreficeria Sambonetti, e di manufatti e argenti della Sinagoga settecentesca di Biella Piazzo, è quindi fruibile anche l’Aron, importante testimonianza del periodo storico, dal primo ghetto vercellese all’emancipazione e la costruzione della nuova Sinagoga. Compatibilmente con le direttive legate all’emergenza sanitaria la Comunità prevede di presentare i restauri al pubblico in period estivo, con l’inaugurazione ufficiale che coinvolgerà i rappresentanti delle Fondazioni che hanno contribuito al restauro e delle autorità.
Temporaneamente collocato all’interno dell’attuale Sinagoga, l’Armadio Sacro prima del restauro mostrava i segni dello scorrere del tempo e degli spostamenti a cui è stato sottoposto perdendo la piena leggibilità che gli è stata restituita attraverso un lungo e accurato lavoro di restauro. Negli anni della pandemia, nonostante le difficoltà, la Comunità ebraica riottiene ora una preziosa testimonianza della sua storia, della sua cultura e della sua tradizione da consegnare oggi alle future generazioni.
L’attuale emergenza sanitaria ha infatti influito fortemente sulle attività della Comunità Ebraica di Vercelli che, nonostante questo, sta conducendo un lavoro di recupero non solo dei beni ma anche della Memoria con attività di ricerca scientifiche. Inoltre, per abbattere le distanze causate dalla chiusura al pubblico forzata dalla pandemia, la Comunità sta incrementando le attività online raccontandosi attraverso la Pagina Facebook , il Sito istituzionale e il Canale YouTube . Attraverso quest’ultimo è possibile scoprire i retroscena del restauro dell’antico Aron mediante la visione dei video dei restauratori all’opera, unitamente ad altri contributi audiovisivi legati alle attività di divulgazione della storia e della cultura ebraica.